Psicologia canina

Educazione: quando è il momento giusto?

La confusione sul momento in cui portare Fido a scuola è diffusa tra i semplici proprietari di cani, ma non di rado anche tra gli esperti del settore, tanto che, in alcuni campi cinofili, fino a qualche anno fa il neo-padrone si sentiva ancora rispondere: “quanto ha il cucciolo? tre mesi? no, non lo accettiamo nella nostra scuola, torni quando avrà compiuto l’anno!”

Questi errori (dovuti anche alla scarsa distinzione tra educazione e addestramento) hanno contribuito a diffondere nell’opinione comune l’idea che per educare correttamente il proprio animale sia necessario sopportare in silenzio scorribande  e devastazioni,  aspettando fiduciosi il compimento del dodicesimo mese… Spesso per un anno ci si lascia trainare al guinzaglio dal proprio animale e poi , pensando che sia finalmente arrivato il momento giusto, ci si rivolge ormai demoralizzati alla scuola d’addestramento.

Per fortuna la psicologia canina negli ultimi anni ha compiuto passi da gigante e la maggiore e più diffusa cultura dell’argomento ha chiarito un po’ a tutti le idee:  al di là delle tecniche usate e del metodo di lavoro, oggi qualsiasi educatore o addestratore che voglia definirsi tale incoraggia il proprietario a rivolgersi al più presto ad un professionista per poter lavorare serenamente sulla scia dell’entusiasmo e non della disperazione.

Ma quando è il momento giusto?

La risposta è subito!! Il cucciolo inizia a percepire e ad elaborare informazioni provenienti dall’ambiente esterno nel momento in cui si trova ancora nel ventre materno: pare che alcuni cuccioli, nati da femmine il cui addome era stato massaggiato regolarmente durante la gravidanza, si siano mostrati, dopo la nascita, più tolleranti alle manipolazioni rispetto ad altre cucciolate. Questo è solo uno spunto di riflessione, basterebbe sapere che nel momento in cui il cucciolo apre gli occhi e sviluppa gradualmente i suoi sensi è pronto a relazionarsi con il mondo circostante. L’educazione del cucciolo dovrebbe partire, perciò, da una buona socializzazione nei primi mesi e continuare fino all’età adulta. Bisognerebbe agire nei tempi giusti per non dover affrontare in seguito un problema comportamentale radicato.

L’obiettivo di chi lavora nel settore è allineare l’Italia ad alcuni paesi nord-europei dove a 2 mesi di età la maggior parte dei cuccioli va a scuola: così piccoli i cagnolini imparano a giocare in modo equilibrato con gli altri cani, si abituano alle manipolazioni e alle future visite veterinarie, iniziano a camminare correttamente al guinzaglio, in un clima disteso e sereno si preparano a diventare adulti equilibrati. Chi si occupa di risoluzione di problemi comportamentali in Italia, invece, lavora principalmente con clienti esasperati dal proprio animale, ebbene, sarebbe fantastico se riuscissimo ad invertire la tendenza. Purtroppo persistono ancora alcune convinzioni che frenano la cultura della prevenzione e per questo è importante chiarire alcuni punti : 

Educare il proprio animale significa insegnargli a vivere in un contesto sociale. Un cane educato sa ben relazionarsi con le persone e con gli altri cani, non è invadente, è autonomo, sa viaggiare in macchina e può seguire il suo padrone ovunque perché sa comportarsi bene senza arrecare disturbo agli altri.

Un cane educato non è necessariamente un cane “addestrato”, non tira al guinzaglio, ad esempio, ma non è detto che sappia eseguire un “piede” eccellente (cioè camminare in modo perfettamente allineato con il conduttore). Un cane addestrato di solito va in gara, uno educato va a passeggio senza aspirare a coppe o trofei. Non tutti i cani devono essere addestrati ma tutti dovrebbero essere educati.   

Educare non significa modificare il carattere né snaturare la personalità dell’animale. Un cane educato gode al contrario di maggiori libertà perché non ha bisogno di essere recluso né isolato e può essere liberato dal guinzaglio nei contesti dove ciò è consentito.

Educare significa insegnare con pazienza e coerenza, usando il gioco, le carezze e le gratificazioni. Esistono molte tecniche per insegnare, sta al proprietario evitare i metodi violenti basati sulla coercizione. 

Anche un cane adulto può essere educato, perché a qualsiasi età si può imparare e migliorare il proprio comportamento.

L’invito a tutti coloro che hanno intrapreso l’avventura della convivenza con un amico a quattro zampe è di impegnarsi a crescere un individuo sano dal punto di vista fisico, ma anche psicologico, utilizzando un po’ di buon senso, leggendo libri per arricchire la propria conoscenza cinofila e perché no, facendosi guidare da un esperto del settore.

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